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  • william

Un bel corpo… di casa



Parlavamo di case, delle loro caratteristiche, del loro significato antropologico.

Abbiamo aggiunto che qualunque sia la forma, la struttura, il materiale, la sua funzione di “rifugio”, intimamente connessa alla salvaguardia della propria individualità, non cambia col mutare della dimora. Non solo.

Per sottolineare la corrispondenza tra corpo vivente e corpo abitato alcune popolazioni non hanno trovato di meglio che ricalcare lo schema anatomico nel proprio alloggio o negli edifici comuni.

I Balinesi, come la maggioranza degli asiatici, ritengono la testa la parte più importante (e sacra) del corpo; a seguire il tronco con gli arti ed infine gambe e piedi ritenuti la sezione impura. Parimenti nella casa si osserva la medesima tripartizione: il tempio familiare (jeroan) in posizione privilegiata, in centro le abitazioni (bales), a loro volta suddivise in tetto-testa, mura-corpo, fondamenta-piedi; in fondo la parte più profana (kandang) con il cortile degli animali e il ricettacolo delle immondizie. Le installazioni seguono una linea ben precisa nord-sud (kaya-kelod) riproposta per gli edifici della comunità (banjar), nei medesimi segmenti e gradi di purezza: tempio, sala delle riunioni, cucina.

Se le cose stanno così, immagino che ogni architetto indonesiano compia la sua preparazione professionale con un buon corso di anatomia umana.

-William

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